Il World Wide Web, inventato da Tim Berners-Lee, ha subito una notevole trasformazione sin dal suo inizio. Da un inizio modesto con solo il creatore come utente, è cresciuto fino a toccare quasi ogni persona sul pianeta. Berners-Lee, riflettendo su questo viaggio, offre una prospettiva ricca di sfumature sullo stato del web oggi.
La valutazione del creatore
Berners-Lee ha sviluppato un modo unico di visualizzare Internet: una mappa che mostra come le diverse parti del web si relazionano tra loro. Questa mappa, composta da circa 100 blocchi collegati da frecce, illustra i vari aspetti del panorama digitale, includendo sia elementi positivi che negativi. Secondo Berners-Lee, la maggior parte del web è “buona”, anche se esistono problemi significativi.
La mappa indica chiaramente che gli elementi dannosi, comprese le principali piattaforme di social media, costituiscono solo una piccola parte di Internet. Nonostante questi problemi, Berners-Lee rimane ottimista riguardo al potenziale di evoluzione e miglioramento del web.
Una breve storia
L’invenzione di Berners-Lee è nata dal desiderio di migliorare i sistemi di documentazione del CERN, il laboratorio di fisica delle particelle vicino a Ginevra. Ha immaginato un sistema in cui i documenti potessero essere interconnessi tramite collegamenti ipertestuali, sfruttando l’infrastruttura Internet esistente. Nel 1989 convinse i suoi superiori a sostenere questa idea innovativa, portando al rapido sviluppo delle tecnologie fondamentali: HTML, HTTP e URL.
Verso la metà degli anni Novanta nasce ufficialmente il web, che negli anni successivi cresce in modo esponenziale. I suoi primi giorni furono caratterizzati da libertà, apertura e senso di collaborazione. Le comunità accademiche e tecniche sono state tra le prime ad abbracciare il web, creando uno spazio per la conoscenza e la creatività condivise.
Le sfide di oggi
Negli ultimi tre decenni, il web è diventato parte integrante della vita moderna, rivoluzionando la comunicazione, il commercio e l’accesso alle informazioni. Tuttavia, ha anche dovuto affrontare crescenti critiche. Problemi come la disinformazione, la manipolazione politica e la natura di dipendenza dei social media ne hanno offuscato l’immagine.
Berners-Lee riconosce questi problemi ma ritiene che rappresentino solo una parte del web più ampio. Indica eventi come la Brexit e le elezioni di Trump come momenti cruciali in cui il potenziale di manipolazione del web è diventato evidente. Le piattaforme di social media, sostiene, spesso danno priorità al coinvolgimento rispetto al benessere degli utenti, creando algoritmi progettati per catturare l’attenzione piuttosto che favorire un’interazione genuina.
La visione del futuro di Berners-Lee
Nonostante queste sfide, Berners-Lee si concentra sulle soluzioni. Propone un approccio decentralizzato alla gestione dei dati, in cui gli individui controllano le proprie informazioni personali attraverso un “portafoglio dati” noto come pod. Questo sistema consentirebbe agli utenti di gestire i propri dati su diverse piattaforme, promuovendo la privacy e riducendo il potere delle grandi aziende tecnologiche.
Prevede anche un passaggio da una “economia dell’attenzione”, in cui le piattaforme competono per i clic degli utenti, a una “economia dell’intenzione”, in cui gli utenti definiscono i propri obiettivi e i servizi competono per assisterli. Questo cambiamento darebbe maggiore potere alle persone e risolverebbe molte delle attuali carenze del web.
La strada da percorrere
Le idee di Berners-Lee, sebbene innovative, devono ancora affrontare sfide. I data pod e i sistemi basati sulle intenzioni non sono ancora ampiamente adottati, ma rappresentano un passo significativo verso un Internet più incentrato sull’utente. Il suo curriculum suggerisce che non si stia limitando a osservare l’evoluzione del web, ma stia attivamente modellando il suo futuro.
Mentre il web continua ad evolversi, la prospettiva equilibrata e le proposte lungimiranti di Berners-Lee offrono un modello per affrontare le sue complessità. La sua visione ci ricorda che, sebbene il web abbia i suoi difetti, rimane uno strumento potente con il potenziale per migliorare la connessione umana e la creatività.
